"Il Portarancore in Cerca di Redenzione"

Mi sveglio di colpo, sudato e affannato.

Dannazione.

Il fuoco sta scoppiettando nel camino davanti a me, generando un piacevole calore adatto in queste giornate invernali.

Le fiamme danzano, allegre e piene di vita.

Brutte memorie riemergono.

Sul camino ci sono varie cornici, contenenti foto o medaglie che ho ricevuto durante il mio servizio sotto le armi.

Quei volti amichevoli e sorridenti delle foto mi fanno spesso visita nei miei sogni: non sorridono, i loro volti cadaverici, consumati da larve e marciume, mi guardano accusatori, pieni di rabbia e rancore.

Che abbiano occhi o meno non ha importanza.

Come dargli torto.

Le mie decisioni sono costate lo loro vita.

«Credete davvero me ne sia dimenticato?»

Mi verso un bicchiere di Rum e lo alzo in direzione di quei volti sorridenti.

Sono anziano e ogni giorno che passa, la mia memoria viene sempre meno.

Ma mai una volta, mi sono dimenticato i nomi e il carattere dei miei sottoposti morti quel giorno.

Tutt’ora mi ricordo il colore dei loro occhi, come acconciavano i loro capelli, a quali battute ridevano…

«Alla vostra, eroici bastardi.» brindai

Con il corpo che urla dal dolore, mi alzai dalla poltrona.

Con l’aiuto di un bastone, mi avvicinai lentamente a tutte quelle foto, solo per prendendone una in particolare: la foto, di me insieme alla donna.

Fino a pochi anni fa era mia moglie, ma la morte l’ha accolta prima di me.

Per quasi 20 anni, ho affrontato missioni nelle forze speciali della mia patria in ogni luogo immaginabile e oltre.

Secondo la superstizione, chi è prossimo al matrimonio o sposato, finisce sempre col farsi ammazzare.

Fortunatamente, questo non è stato il mio caso.

Il nostro matrimonio è stato lungo e felice.

Abbiamo messo su famiglia e ho potuto godere della compagnia di figli e nipoti.